In Italia sono circa 10 milioni le persone che dichiarano di avere mal di testa nel corso dell’anno.
Il 75% di loro è di sesso femminile. Ne soffrono anche bambini e i ragazzi in una percentuale che va tra il 10 ed il 20% della popolazione in età scolare. Il 50% di loro continuerà a soffrire di mal di testa anche in età adulta.
Viviamo in un modo frenetico e il modo più veloce che conosciamo per far passare il mal di testa è utilizzare un antidolorifico.
C’è un però….
Il National Institute for Health and Care Excellence (NICE) ha indicato nelle linee guida che l’abuso di antidolorifici può essere esso stesso causa di mal di testa.
Ma i farmaci sono sempre necessari o esistono strade diverse? La fisioterapia può essere un valido aiuto anche se non per tutte le forme di mal di testa.
Facciamo un po’ di chiarezza.
Mal di testa è un termine generico che non stabilisce il tipo di mal di testa per cui una persona soffre.
Esistono molti tipi di classificazione del mal di testa. L’Internation Classification Headache Disorders riconosce 14 gruppi di cefalea. Ogni gruppo ha numerosi sottogruppi.
Alcune forme di cefalea hanno una causa organica importante. Facilmente chi soffre di mal di testa ha effettuato almeno una visita specialistica che avrà escluso cause serie.
MOLTE FORME DI CEFALEA POSSONO TRARRE BENEFICIO DAI TRATTAMENTI FISIOTERAPICI.
In particolare il fisioterapista si occupa di:
- Cefalea di tipo tensivo
- Emicrania
- Cefalea da colpo di frusta
- Cefalea da disturbi del collo o temporo mandibolari
- Cefalea da somatizzazione
- Nevralgia occipitale
Direi che è un gruppo piuttosto importante e piuttosto diffuso che può effettivamente beneficiare di trattamenti NON farmacologici.
COSA FA IL FISIOTERAPISTA?
Inizialmente farà due chiacchiere con voi. Vi chiederà parecchie cose e visionerà i vostri accertamenti. A quel punto valuterà come vi muovete, lo stato della vostra muscolatura e i sintomi che manifestate.
Se non si evidenzieranno problematiche per cui è necessario un approfondimento, il fisioterapista vi proporrà un percorso di trattamento che sarà specifico per il vostro tipo di problema.
Le possibilità terapeutiche sono varie e dipendono anche dalla formazione del fisioterapista da cui vi recate.
Personalmente scelgo tra queste possibilità:
- Tecniche di terapia manuale che mi permettono di alleviare i sintomi con mobilizzazioni manuali, posture ed esercizi
- Tecniche osteopatiche per favorire il riequilibrio generale
- Mobilizzazione tissutale tramite GRASTON TECHNIQUE
- Terapia fisica strumentale: SCENAR e QUEC PHISIS
- Correzione delle posture scorrette
- Esercizi in studio e a casa
Può succedere di invitare i pazienti ad avvalersi dell’aiuto di altri professionisti quali un nutrizionista o uno psicologo soprattutto se il mal di testa è associato a malessere di altro genere.
Occorre sempre essere chiari con i pazienti. La fisioterapia non è come un farmaco che si ingerisce e nel giro di poco fa effetto. La fisioterapia per il mal di testa così come per molte altre patologie, è un percorso in cui il paziente è parte attiva.
COSA SIGNIFICA?
Significa che il paziente non solo riceve un trattamento ma viene invitato a compiere un percorso in cui dovrà decidere se accettare di modificare alcune abitudini scorrette, verrà invitato a fare esercizio fisico anche a casa e con un pochino di costanza.
Solo la sinergia tra trattamento in studio e buone abitudini a casa, potrà consolidare i risultati raggiunti.
CASO CLINICO
G. ha poco più di 40 anni. Da circa 4 anni ha dei forti mal di testa. Ad un accertamento specialistico è stata fatta la diagnosi di cefalea muscolo tensiva con aura.
Gli attacchi nel tempo sono aumentati in intensità e frequenza.
Tendenzialmente molto ansiosa, racconta di avere mal di testa 6 giorni su 7.
In particolare gli attacchi più forti si concentrano nel week end.
Gli attacchi le causano anche nausea e ha necessità di stare al buio e di limitare al massimo i rumori intorno.
G. ha due bimbi e la sua vita privata sta risentendo molto della situazione.
Impostiamo un percorso di 3 settimane con sedute bisettimanali.
Ad inizio seduta ho sempre dedicato alcuni minuti al rilassamento corporeo. G. tra le altre cose ha paura di farsi toccare, teme manovre veloci e inaspettate. La rassicuro e già dopo la prima seduta, lei riesce ad “affidarsi”.
Dopo il rilassamento ho usato Scenar sul tratto cervicale soprattutto nei primi accessi. Ho poi unito tecniche di terapia manuale osteopatica e pompage cervicali.
In aggiunta G. ha fatto 6 sedute di ionorisonanza Quec Phisis che ha trovato molto rilassante.
Ho impostato per G. alcuni semplici esercizi da eseguire durante la giornata scegliendo quelli maggiormente compatibili con la sua attività lavorativa.
Ho inoltre suggerito come modificare alcune abitudini posturali non del tutto corrette.
Al termine delle 3 settimane i sintomi si sono ridotti sia come intensità che come durata. Ai due successivi controlli a distanza di un mese l’uno dall’altro, G. ha continuato a stare bene e ha potuto passare le domeniche con la sua famiglia invece che chiusa in una stanza buia e silenziosa.
0 commenti