La pressoterapia per il lipedema

da | Linfedema, lipedema, Terapie Strumentali

utilizzo della pressoterapia per il linfedema

Mi sono diplomata nel 1995 e allora la pressoterapia esisteva già e veniva ampiamente utilizzata per il trattamento del linfedema del “grosso braccio”. Questo termine era spesso utilizzato per indicare il gonfiore del braccio che alcune donne manifestavano dopo asportazione linfonodale. Il cancro al seno era già molto noto, gli interventi molto più invasivi e demolitivi rispetto ad oggi e le cure meno efficaci.

Spesso la pressoterapia veniva applicata associata al linfodrenaggio o in mancanza di personale formato come unica terapia possibile. Non si sentiva ancora parlare di Terapia Decongestiva Complessa.

E a volte si facevano dei “danni” anche perché le apparecchiature in uso non erano del tutto adeguate e le pressioni esercitate a volte eccessive. Edemi particolarmente “liquidi” rischiavano di essere spostati troppo rapidamente e non trovando delle vie linfatiche funzionanti e adeguate, potevano spostarsi in altre sedi come per esempio nel seno stesso o nel tessuto sottocutaneo del torace provocando dolore, difficoltà nei movimenti e disagio ulteriore.

Negli ultimi decenni la pressoterapia si è evoluta grazie all’innovazione tecnologica e a una maggiore comprensione del sistema linfatico. Le apparecchiature moderne permettono di controllare la pressione esercitata, la durata delle sessioni e di adattare il trattamento alle esigenze specifiche di ogni paziente.

La pressoterapia per la cura del linfedema, sia dell’arto inferiore che superiore, deve essere inserita in un discorso più ampio che deve prevedere l’apertura delle vie linfatiche, il bendaggio, l’esercizio sotto bendaggio, l’utilizzo di una contenzione e la cura della cute.

Oggi sappiamo che la pressoterapia da sola come qualunque altra tecnica applicata come monoterapia, non è adeguata ma che può essere una componente importante nella terapia del linfedema.

La pressoterapia per la cura del linfedema sia dell’arto inferiore che superiore deve essere inserita in un discorso più ampio che deve prevedere l’apertura delle vie linfatiche, il bendaggio, l’esercizio sotto bendaggio, l’utilizzo di una contenzione e la cura della cute.

Seguendo però le giuste indicazioni sanitarie, anche la pressoterapia ha il suo valore nel trattamento integrato del linfedema.

Questo trattamento non ha quindi delle vere e proprie controindicazioni assolute per l’applicazione sul linfedema ma attenzioni da mettere in atto.

Innanzitutto occorre valutare la componente liquida della parte corporea interessata. Se l’edema è molto comprimibile e il segno della fovea molto evidente è importante associare tecniche di drenaggio delle maggiori stazioni linfonodali come inguine e zona sovra clavicolare. La linfa infatti non è composta solo da liquidi ma anche da proteine e macromolecole contenute nella parte liquida stessa. Spostando troppo rapidamente i liquidi si rischia di creare infiammazione tissutale e fibrosi con conseguente “irrigidimento” dell’arto. Sarà quindi necessario anche utilizzare un lavoro di pressione dell’apparecchiatura inferiore rispetto a quello utilizzato per altre situazioni.

Particolare attenzione deve essere fatta anche perché spostare troppo rapidamente la linfa può provocarne l’accumulo in parti del corpo poi molto difficili da drenare.

Vediamo alcuni esempi di cose da evitare facendo pressoterapia per il linfedema

Un arto superiore con linfedema importante, con vie linfatiche molto compromesse e sottoposto solo ed esclusivamente a pressoterapia potrebbe trovare il suo scarico nel seno provocando dolore e disagio.

La stessa situazione in un arto inferiore potrebbe trovare scarico nei genitali.

Se pensate alla conformazione anatomica di seno e genitali esterni maschili e femminili, è abbastanza intuitivo capire come queste zone corporee siano poi molto difficili da drenare in modo efficace.

Molto efficace invece è la pressoterapia in linfedemi molto duri. Sono quegli edemi degli arti in cui il segno della fovea non è presente e l’arto risulta al tatto molto duro e non comprimibile. Questa condizione indica la presenza di tessuto fibroso che spesso si “ammorbidirà” con la terapia decongestiva complessa e che può ulteriormente avere beneficio dalla pressoterapia.

Controindicazione assoluta è sempre la presenza di infezioni nel momento in cui si sta intraprendendo un trattamento.

Viste tutte queste cose da considerare volete sapere come rispondo alla domanda:

potrei comprare un apparecchio di pressoterapia per il linfedema e farla a casa?

La pressoterapia non deve essere usata con leggerezza ma inserita in un percorso di cura completo. E’ necessario che il suo utilizzo domestico sia concordato con l’equipe sanitaria di riferimento sia per stabilire la frequenza di utilizzo che l’intensità. E’ bene poi prevedere in associazione manovre di autodrenaggio.

In pratica, ancora una volta non c’è una regola uguale per tutti e il fai da te è sconsigliato.

Altra considerazione importante: le apparecchiature da pressoterapia presenti in commercio non sono tutte uguali. Se c’è l’indicazione per uso a casa è bene investire in una macchina pensata per uso fisioterapico e non estetico. Sicuramente chi vi segue dal punto di vista sanitario saprà indirizzarvi al meglio anche in questo caso.

In conclusione: La pressoterapia è un valido strumento nel trattamento del linfedema, ma solo se utilizzata correttamente all’interno di un percorso terapeutico più ampio. L’approccio personalizzato, la supervisione di personale sanitario qualificato e l’uso di dispositivi adeguati sono elementi fondamentali per ottenere benefici senza rischi. Oggi, grazie all’avanzamento tecnologico e alle nuove conoscenze in ambito medico, è possibile ottimizzare il trattamento e migliorare la qualità della vita delle persone affette da linfedema.

Se state pensando di introdurre la pressoterapia nella vostra routine terapeutica, il consiglio è sempre quello di affidarvi a specialisti del settore per garantire un trattamento sicuro ed efficace.

utilizzo della pressoterapia per il lipedema

E nel lipedema? Quali indicazioni ci sono per l’utilizzo di un’apparecchiatura di pressoterapia?

Purtroppo nel lipedema gli studi scientifici sono ancora molto limitati. Come per il linfedema la pressoterapia si ritiene debba essere inserita in un percorso di cura che non la preveda come singola terapia ma associata ad altre metodiche come per esempio il massaggio tissutale profondo.

Spesso nel lipedema la componente linfatica non è predominante e questo comporta minori difficoltà di trattamento rispetto al linfedema. Anche le pressioni applicate possono essere maggiori così come la frequenza di utilizzo.

Riporto la mia esperienza di applicazione di pressoterapia in donne affette da lipedema.

Tutte le donne che si sottopongono a trattamenti saltuari di massaggio tissutale profondo e con Graston Technique hanno un beneficio sulla sintomatologia da lipedema importante. Associare la pressoterapia rende il beneficio maggiore e più duraturo.

Molto spesso le donne con lipedema hanno indicazione di portare delle calze compressive. Le temperature estive ne rendono però per alcune, veramente difficoltoso l’utilizzo. La pressoterapia pur non potendo essere in alcun modo considerata un valido sostituto per la compressione delle calze, è comunque un valido aiuto per superare l’estate senza troppa sofferenza.

Torniamo quindi alla solita domanda:

ho il lipedema e se comprassi una pressoterapia e la facessi a casa?

Facciamo un identikit della donna che fa questa domanda. Parliamo di una donna giovane e comunque nel pieno dell’attività lavorativa talvolta con una famiglia da gestire. All’interno della sua giornata deve inserire un piano alimentare, un’attività fisica adeguata e costante e trattamenti fisioterapici saltuari.

Io quindi rispondo sempre con una considerazione. Non è complicato comprare una pressoterapia, basta mettere mano al portafoglio. Quello che la rende davvero utile a domicilio è la costanza di utilizzo. Nel corso della settimana quante volte passato l’entusiasmo iniziale si pensa di utilizzarla? C’è un posto in casa dove poterla lasciare o ogni volta va riposta in un armadio? La sera dopo ore di lavoro c’è la voglia e/o il tempo di prenderla da un armadio, posizionarla sul letto e infilarcisi dentro per un tempo sufficiente?

L’intenzione non è certo scoraggiare ma far riflettere allo scopo di non effettuare una spesa importante che dopo poco dall’acquisto viene con dispiacere e sensi di colpa, accantonata.

In conclusione:

non esistono controindicazioni particolari sull’uso della pressoterapia nel lipedema. Se associata a trattamento fisioterapico può “amplificarne” i risultati e permettere di superare senza troppi dolori i periodi maggiormente caldi.

Va benissimo anche l’uso a domicilio se si riesce a mantenere un pò di costanza nelle applicazioni.

E vorrei concludere con un dubbio sempre presente: ma la pressoterapia dell’estetista è uguale a quella fisioterapica?

La pressoterapia diventa un trattamento estetico o sanitario a seconda della ragione per cui la si effettua. In presenza di patologie come linfedema e lipedema il personale adeguato per valutare se effettuare la presso, con quale frequenza e con quale intensità, è il personale sanitario senza nessun se, ma o però.

Le apparecchiature utilizzate sono poi l’ulteriore variabile. Non tutte sono uguali e spesso quelle fisioterapiche e quelle estetiche seguono canali di produzione differenziati.

Hai dubbi sulla pressoterapia per il tuo singolo caso? Sarò felice di aiutarti. Contattami direttamente a questo cell 3474775700 per prendere un appuntamento. Se non dovessi rispondere subito non ti preoccupare! Quando lavoro la persona che c’è con me assorbe tutta la mia attenzione ma ho l’abitudine di richiamare appena possibile!

Per info tecniche più approfondite visita questa pagina: https://www.nicolettaferrarifisioterapista.it/la-pressoterapia/

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